Spiagge e segreti dell’isola di Creta

Naufragi e leggende, fantasmi e avventure di pirati, assedi sanguinosi e altri racconti ambientati su cinque spiagge greche, di cui due cretesi. Non solo acque turchesi e spiagge dorate; su queste spiagge storie inquietanti proiettano le loro ombre sulla sabbia, anche se la maggior parte dei bagnanti, soprattutto dei turisti, le ignorano. In Grecia, sono cinque le spiagge il cui fascino è arricchito dalla loro storia e dagli aneddoti che su di esse si raccontano: Fragokastello, nel sud di Creta; Navagio (la parola greca “Ναυάγιο” significa naufragio in italiano) a Zante; Fonea (tradotto in italiano “Φωνέα” significa assassino) a Mani di Messinia; Tis Grias To Pidima (il salto della vecchia!) ad Andros e, seconda spiaggia avvolta dalla leggenda a Creta, Elafonissi.

Fragokastello, la bellissima spiaggia nel sud-ovest di Creta, nei pressi di Sfakia, deve il suo fascino e la sua fama tra i turisti in viaggio a Creta alle acque turchesi poco profonde, ma per alcuni più informati anche ad una curiosa leggenda.

Creta Elafonissi spiagge

Il castello venziano fu costruito come protezione dagli attacchi dei pirati nonché dai rivoluzionari di Sfakià, il tratto di spiaggia sabbiosa proprio sotto il castello vide riversarsi il sangue di innumerevoli combattimenti. In particolare, si ricordano i tanti combattenti cretesi che vi rimasero uccisi il 17 maggio del 1828. Durante la rivoluzione che vide contrapposti gli abitanti ribelli della regione, guidati da Hatzimichalis Dalianis ad un corpo d’armata turca agli ordini di Mustafa Naili Pasha. 600 ragazzi cretesi resistettero eroicamente all’attacco di 8000 turchi per una settimana, ma alla fine 335 di loro furono uccisi, insieme al loro capo. Secondo la leggenda, i corpi dei guerrieri greci rimasero senza sepoltura fino a quando un forte vento trasportò la sabbia della spiaggia per coprirne pietosamente i corpi.

La leggenda vuole che da quella data, ad ogni anniversario della battaglia, i fantasmi degli uccisi nel massacro tornino per varie notti sulla spiaggia e siano visibili all’alba. Tra maggio e inizio giugno, ombre antropomorfe, vestite di nero e armate, a piedi o a cavallo, camminano in fila dalla Chiesa di San Charalambos verso il mare, dove scompaiono.

I fantasmi di Frangokastello, che non hanno mai dato fastidio a nessuno e non spaventano gli abitanti del posto o chi vi soggiorna in vacanza, hanno anche un nome, Drosoulites (Δροσουλίτες – drosulìtes), e il fenomeno ha delle spiegazioni scientifiche non del tutto verificate che nulla tolgono al fascino della leggenda. Le ipotesi più accreditate per spiegare le apparizioni sono quelle del miraggio e dell’illusione ottica.

La spiegazione più semplice potrebbe essere quella dell’illusione ottica causata dall’evaporazione della rugiada al mattino. La foschia generata da questa evaporazione, fenomeno particolarmente percettibile proprio alla fine del mese di maggio, prenderebbe la forma di diverse figure che la fantasia arriverebbe a interpretare come sembianze umane.

Secondo un’altra spiegazione, non meno affascinante della teoria dei fantasmi, questo fenomeno è dovuto ad una immagine speculare della costa settentrionale dell’Africa. Le figure dei Drosulites sarebbero le ombre dei cammellieri del deserto!

Malgrado a parlare del fenomeno siano fonti autorevoli, esista una pagina di Wikipedia, e in molti dichiarino di aver assistito all’apparizione dei Drosulites, non esiste documento fotografico o in video che ne dimostri l’esistenza.

Le testimonianze più autorevoli degli avvistamenti dei fantasmi attraverso i secoli sono due. Una è quella del 1.890, in cui dei soldati turchi che erano in Fragokastello fuggirono in preda al panico di fronte ai Drosoulites. La seconda, ancor più degna di nota perché più recente, risale all’occupazione di Creta da parte dei tedeschi: un contingente stanziato a Frangokastelo vide i fantasmi, pensando fossero degli abitanti del luogo insorti e pronti alla battaglia aprì il fuoco contro di loro, che “stranamente” non reagirono ma si limitarono a scomparire. I soldati verificarono poi che nessuno era rimasto ferito, solo la dignità dei tedeschi.

Se siete scettici, provate a venire in vacanza a Creta tra maggio e giugno, con un po’ di fortuna (il fenomeno non si verifica tutti gli anni) potrete vedere i fantasmi a Frangokastelo con i vostri occhi!

Altra storia è quella di Elafonisi, una delle più belle e famose spiagge di Chania e di tutta la Grecia; il suo nome, peraltro scritto talvolta con grafia diversa (Elafonissi o anche Elafonissos) crea un equivoco per chi conosce poco la lingua e la storia di Creta, sviando la mente dalla vera origine del nome e dalla sua vera storia.

L’isola dall’aria esotica, separata dal resto di Creta da una sottile striscia di mare poco profondo in cui si può camminare, ha attualmente un nome che riporta alla mente la parola ελάφι (elàfi), parola che tradotta in italiano significa “cervo”… ma l’isola, che di sicuro non è e non è mai stata popolata da cervi, dovrebbe essere in realtà chiamata “Lafonisi” per il fatto che i pirati nascondevano proprio qui i loro λάφυρα (làfira), in italiano “bottini”.

Frangokastello Creta spiagge

Se non bastasse ad accrescere il suo fascino il fatto che fosse un’isola di pirati, bisogna ricordare che su Elafonisi venne scritta un’alta pagina nera della storia di Creta: la domenica di Pasqua del 1824 i turchi trucidarono in un’imboscata circa 800 persone tra donne, anziani e soldati, come rappresaglia per la loro ribellione alla dominazione ottomana. Il sangue degli uccisi tinse di rosso la sabbia madreperlacea dell’isola, i sopravvissuti vennero venduti come schiavi nei mercati d’Oriente.

Altro particolare storico sull’isola di Elafonisi, anche questo piuttosto macabro, è il naufragio di fronte all’isola di un piroscafo austriaco, l’Imperatrix, avvenuto a causa di una tempesta nella notte tra il 21 e il 22 febbraio del 1907. Il relitto della nave affondata si trova ancora sul fondo del mare, incagliato tra le scogliere di fronte all’isola ad appena 10/15 metri di profondità. In una posizione raggiungibile in barca nei giorni di mare calmo, offre suggestive immagini agli appassionati di immersioni subacquee.